TROVATE POESIE EROTICHE APPARTENUTE A SAN BATELLO

Non poteva credere ai suoi occhi Rocco J. Pensabene, contabbandiere di Gallico Marina (RC), quando su quel vecchio diario ammuffito ha riconosciuto l’inconfondibile firma di Batello Ripepi, in arte San Batello(nella foto).
Il buon pregiudicato è salito in soffitta per la semestrale conta degli scarafaggi, poi lo sguardo è caduto su un pezzo di carta che sporgeva da sotto una catasta di cianfrusaglie (il signor Pensabene accumulava da decenni bambole gonfiabili, attrezzature sadomaso, deodoranti per ascelle, nell’attesa che gli tornassero utili il giorno che avesse deciso di cimentarsi nel primo rapporto sessuale). Raccolto il manoscritto, Rocco J. Pensabene ha subito cominciato a sfogliarlo e ha capito che si trattava di un diario con oltre 100 poesie erotiche scritte dal veneratisismo Santo di Reggio Calabria.
La storia è venuta fuori solo dopo un mese, quando il contrabbandiere ha ricevuto il positivo responso della perizia effettuata dalla Curia, che in una nota scrive: “La calligrafia del testo e delle firme è da considerarsi compatibile al 100% con quella di San Batello, specie se si tiene conto  del 50% dei profitti che otterremo dalla vendita del diario”.
Poco o nulla si sa del contenuto dell’opera. Dalle poche notizie recuperate nei quotidiani locali, San Batello avrebbe scritto 107 tra sonetti, ballate e madrigali, tutti a sfondo esplicitamente erotico. Le scorse settimane il Signor Pensabene aveva fatto trapelare alcuni dei titoli delle poesie, come ‘Ode al divin culetto riggitano’, ‘L'ano della Messinese’, ‘Tette al Vento’ e ‘Ode alla Bagnarota’.
Helen Lovejoy